venerdì 30 ottobre 2009

BONIFICA E VERITA' - RIDATECI LA CALABRIA

La manifestazione di Amantea è per tutte e tutti noi un buon viatico per ripensare alle sorti della Calabria e dei suoi abitanti, soprattutto delle giovani e future generazioni. Finalmente moltissimi calabresi non hanno delegato o mandato a dire ciò che pensano sul ruolo di pattumiera d'Italia e d'Europa, cui è stata relegata la loro Terra da un intrigo di affari nazionali ed internazionali. Ad Amantea c'erano tutte e tutti, studenti, insegnanti, agricoltori, pescatori, commercianti, consumatori, operai, imprenditori, giovani, anziani, nipoti, nonni, figli, padri, madri, associazioni ambientaliste, volontariato.
È vero: c'era anche la mala politica, la 'ndrangheta, il mal governo locale e nazionale, ma per una volta sono stati relegati con ragione o con forza al ruolo di spettatori, a rappresentare solo se stessi e non certo il riscatto delle genti di Calabria dal sistematico avvelenamento di terre e mari, dalla devastazione e cementificazione del loro territorio, da sciagurate pratiche di incenerimento ed interramento in discariche dei rifiuti soli urbani, da quei politici e funzionari degli Enti pubblici che anziché tutelare l'ambiente naturale tramano e colludono con i poteri forti, intreccio tra borghesia massonico-affaristica, mafia e stato che caratterizza il blocco dominante del nostro paese.
Il Governo nazionale sta chiaramente ostacolando la possibilità di fare piena luce sui rifiuti tossici e addirittura radioattivi che sono disseminati nel sottosuolo e nel fondo marino della Calabria (e non solo), al fine di nascondere il vero problema: che la malavita organizzata ha smaltito illegalmente i rifiuti prodotti da una certa industria pubblica e privata, che in nome del profitto e della globalizzazione di capitale e lavoro ha avvelenato popoli e terre fin quasi al punto di non ritorno.
Il Governo Regionale non può limitarsi alla pur lodevole iniziativa dell’Assessore Greco, ma piuttosto deve porre le basi per chiudere con la devastazione e la cementificazione dei territori, mettendo in atto, se ne è capace, libero dai gioghi di bassa politica e dalle onnipresenti clientele affaristico-mafiose, una legge urbanistica che, non solo sulla carta ma anche nella sua attuazione, abbia gli strumenti per salvaguardare dagli scempi ambientali il territorio costiero e l'entroterra.
Dall'Europa al Governo nazionale, dalla Regione a tutti gli Enti locali, si metta subito mano al portafoglio per reperire le risorse necessarie per una Bonifica Totale e si ricerchi la Verità su questa storia criminale, anche utilizzando le ricchezze sequestrate alla ‘ndrangheta. Nessuno pensi di imbrogliarci di nuovo come nel 2004, con l'aiuto magari di qualche organo d'informazione compiacente, dilatando i tempi e occultando e/o falsificando la realtà: siamo pronti a contrastare fermamente, insieme ai cittadini ed ai movimenti, questi tentativi.
E, per il futuro, se ancora potremmo garantirne uno per noi e i nostri figli vogliamo una Calabria denuclearizzata, libera da centrali e scorie radioattive, una gestione dei rifiuti urbani come risorse, mettendo al bando inceneritori e discariche.
La lotta di Amantea è una tappa della nostra battaglia di civiltà in Calabria e proseguirà il 19 dicembre prossimo, quando lo stesso popolo griderà al Governo berlusconiano il suo No al Ponte, alle grandi Opere distruttrici e devastanti, allo Sviluppo di Affari e Mafie, contrapponendo i suoi Sì alla Vita, al Benessere delle generazioni presenti e future, alla Sostenibilità delle scelte di carattere economico e sociale, alla ripubblicizzazione dei servizi idrici, alla Sovranità alimentare, alla Solidarietà tra i popoli.
27 ottobre 2009

Rifondazione in Movimento Calabria

Nessun commento:

Posta un commento