sabato 16 maggio 2009

IL SACCO DI DIAMANTE TARGATO MAGORNO

Il Consiglio Comunale di Diamante (CS), dopo quasi due anni di amministrazione Magorno, ha fatto ben poco a favore dei cittadini e del territorio. E questo grazie al fatto che nessuno all'interno del Consiglio ha fatto proprie le politiche per le quali si è sempre battuta Rifondazione, unica forza che non rappresenta interessi particolari ma quelli di tutti i cittadini. Non a caso contro di noi per le ultime elezioni politiche si sono coalizzati gli interessi delle “famiglie”, ora come sempre rappresentate sia nella maggioranza che nell'opposizione. Con queste forze ad amministrare non si va avanti ma indietro nel tempo.
Lunedì 27 Aprile hanno approvato CINQUE nuove lottizzazioni. Altre ancora sono in attesa di approvazione.
Nel loro gioco delle parti
1.il Sindaco rivela ancora una volta di non poter fare il difensore dell'ambiente e del territorio, come vorrebbe apparire ed è apparso sulla stampa, supportato purtroppo dagli pseudo-ambientalisti del MAT che sono incapaci di fare nel proprio paese quelle stesse battaglie che conducono con sagacia nel territorio circostante.
2.le minoranze, che viaggiano ormai unite, lavorano solo per un controllo formale dell'operato della Giunta, senza avere una politica urbanistica (anzi escono dal consiglio comunale dichiarando di essere d'accordo con le nuove lottizzazioni!).

Rifondazione è l'unica forza in campo che difende il ruolo della politica in questa vicenda. Questo nostro Comune avrà un futuro non con il normale controllo amministrativo ma attraverso la definizione di una politica per il territorio. Con il sacco delle colline il nuovo Piano Strutturale Comunale non vedrà mai la luce perché in un territorio piccolo come il nostro e già ampiamente cementificato, non potranno essere più individuate zone per l'EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE, utili ai cittadini più di quasi tutte le costruzioni previste, che arricchiscono pochi o, peggio, sono utili solo a ripulire denaro sporco. Per preservare territorio da destinare ad un nuovo piano di edilizia popolare, occorrono delle scelte immediate per decidere le quali, per la legge urbanistica regionale, è necessario che vengano chiamate, oltre alle rappresentanze politiche, anche quelle dei cittadini e delle associazioni ambientaliste.
Per rilanciare l'edilizia inoltre occorre programmare il RECUPERO E LA RISTRUTTURAZIONE DELL'ESISTENTE, settore in cui il lavoro è enorme ed assicurato per molto tempo.
Si è ricreata, in questo periodo, una situazione simile a quella della giunta Caselli, in cui il Comune, inadempiente nelle scelte urbanistiche (per non scontentare le lobbies del cemento), si cela dietro il paravento della impossibilità di rifiutare l'accoglimento delle richieste di nuove lottizzazioni, non avendo nel frattempo adottato alcuno strumento dove far valere le ragioni della collettività e dei soggetti deboli. Ma questo è anche ovvio se si guarda alle persone che in Giunta e si confrontano con quelle che le hanno preceduto.

Tutto sembra cambiare per .... rimanere uguale.
Sia nei modi che .... nelle vicende giudiziarie.

Ancora una volta, siamo gli UNICI a denunciare che le scelte sulle politiche del lavoro e quelle in campo urbanistico si intrecciano, contro GLI INTERESSI DELLE DONNE DISOCCUPATE, DEI PRECARI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, DEI SENZA REDDITO, DELLE GIOVANI COPPIE IN CERCA DI PRIMA ABITAZIONE.